Fine della corsa, scatta la custodia cautelare ad un molestatore seriale.
Con grande sollievo delle vittime, nei giorni scorsi i carabinieri della Tenenza di Borgomanero, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti di un uomo, domiciliato nella provincia di Novara, risultato poi senza fissa dimora.
L’uomo è sospettato dei reati di violenza sessuale aggravata, atti persecutori, ed atti osceni in luogo pubblico, perpetrati ai danni di giovani donne nelle vicinanze sulla tratta ferroviaria Omegna – Borgomanero-Novara.
L’uomo, nel migliore dei casi si avvicinava alle ragazze, chiedendo insistentemente il numero del loro cellulare, cercandole di abbracciare, in altri casi si sedeva accanto a loro praticando dell’autoerotismo.
Purtroppo questo è uno degli ultimi casi di una sicurezza precaria che si respira nella provincia di Novara, le forze dell’ordine, invitano a segnalare presso le caserme o i numeri telefonici qualsiasi episodio riconducibile alla violenza di genere.
La sicurezza nelle nostre città e sui mezzi di trasporto pubblico inizia ad incrinarsi, non per il mancato intervento delle forze dell’ordine, ma per una politica nazionale, riflessa sul locale, priva della certezza della pena, di una magistratura che, a volte, è più garantista per chi delinque che per chi si difende e/o conduce una vita nel rispetto delle regole e delle leggi.
Oltre ad iniziative legislative ed amministrative intraprese dai vari governi centrali e locali, oltre al loro miglioramento al fine di scoraggiare chi vuole “delinquere”, occorre una giustizia degna di questo nome, ma sopratutto snella e veloce per i cittadini che diventano vittime per la seconda volta grazie al complicato, lentissimo e costoso decorso della giustizia. Infatti a differenza di quegli individui, imprese e organizzazioni, che sono in grado di resistere a lunghi processi i poveri cittadini diventano vittime della burocrazia spietata e scandalosa.
Mi auguro che la certezza della pena, il restringimento dell’istituto condizionale, e un ragionevole allungamento dei termini di prescrizione, possano dare vita ad una giustizia rinnovata ed al passo con i tempi.
Il Commissario Provinciale di NOVARA
Piero Angelo de RUVO