L’assessore alla Sanità Regionale, tira dritto, “Adesso ci pensiamo noi, evidentemente qualcuno a Novara ha sbagliato”. Sono queste le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Regionale Luigi Icardi, rilasciate su alcuni giornali all’indomani della scadenza del bando per assegnare i lavori per la costruzione della “cittadella della salute” a Novara. La scadenza del 15 novembre 2023, con un balzello burocratico, degno di abili giocolieri, è stata prorogata al 31 dicembre 2023.
Ma facciamo un resoconto cronologico. La prima gara è andata deserta nel settembre 2021, la seconda gara d’appalto è stata, bandita nel febbraio 2023 e fu presentata dallo stesso Icardi, come la più grande opera da realizzare a favore della comunità Novarese, ma anche questo bando, non si è presentato nessuno. “Sono basito e seccato dal risultato ottenuto da chi ha gestito la partita”, ha dichiarato l’assessore alla sanità regionale. Lo stesso Icardi, incalza senza mezzi termini, “la stazione appaltante è l’ospedale maggiore e quindi fa capo al direttore generale Gianfranco Zulian e al suo staff e ai suoi consulenti. Non so chi abbia sbagliato, ma non siamo cero noi ad aver confezionato il bando”.
Con questa dichiarazione, Luigi Icardi boccia su tutta la linea il direttore generale Gianfranco Zulian, facendo intendere che interverrà personalmente nella gestione del bando, per evitare di ripartire da zero.
Sicuramente qualcosa non ha funzionato, i contribuenti attendono le relazioni e le valutazioni del direttore generale dell’assessorato Antonio Sottile e il nucleo dell’edilizia sanitaria, incaricati da Icardi, per verificare dove la gestione novarese non ha funzionato. A fronte di un impegno iniziale di 40 milioni di euro, elevati successivamente a cento milioni di euro, approvando una legge regionale a garanzia del pagamento del canone all’impresa costruttrice, le aziende interessate hanno posto alcune questioni che ora l’ospedale Maggiore dovrà chiarire.
Un impegno economico non indifferente per la regione, per la provincia e per i contribuenti stessi che si chiedono se la costruzione “della cittadella della salute”, sia davvero un’opera fondamentale, in una Sanità burocratizzata e senza risorse, in balia di continue denunce e sprechi, con intere generazioni di medici che sta letteralmente fuggendo, pur avendo dedicato la loro vita alla salute pubblica, sacrificando il loro ruolo di padre/madre e marito/moglie.
In Piemonte, a pochi mesi dalle elezioni regionali, chi ancora è seduto sulle “cadreghe” vuole dare un restyling al proprio operato, prima di formalizzare le ricandidature, un “modus operandi” mai andato in disuso dove l’apparire è più importante del concretizzare. La Democrazia Cristiana a Novara, non fa parte e non sarà mai impigliata in quelle maglie. Darà voce e difenderà i diritti costituzionali dei cittadini in piena armonia legislativa, al fine di non lasciare soli nessuno, specie nel campo sanitario, dove il decreto Balduzzi con la riorganizzazione o, meglio, la distruzione della Sanità pubblica, con tagli agli ospedali e la burocratizzazione della professione sanitaria, ha messo a nudo, specie durante la Pandemia, la fragilità di una organizzazione invidiata da tutti i Paesi.
Oggi, personale eccellente, pluri-specializzate, con master, corsi di perfezionamento e centinaia di lavori scientifici alle loro spalle, oltre ad aver insegnato nelle università, restano delusi da cotanta inerzia politica riversata nei loro confronti, costretti ad anticipare il loro pensionamento o peggio confluire nelle strutture sanitarie di altri paesi, dove la meritocrazia non è solo una parola da vocabolario, ma una realtà tangibile.
Quindi mi chiedo, meglio investire in strutture che poi si farà fatica a riempirle con professionisti, che già scarseggiano, oppure è più proficuo investire sulla professionalità di personale già formato e competente che possono fare da mentore alle future leve, potenziando nello stesso tempo le strutture in essere.
Commissario Provinciale di Novara
Piero Angelo de RUVO