Dopo un tormentato percorso politico ed elettorale, caratterizzato da una varietà di sigle e simboli, Rotondi e Cesa, folgorati sulla via di Damasco riscoprono il comodo approdo nella tanta vituperata D.C.
Il ritorno del figliol prodigo va sempre valutato positivamente, ma la casa madre già esiste in forza della presenza diffusa su tutto il territorio nazionale e sulla legittimazione della sua struttura rappresentativa sancita dalle ripetute pronunce della corte di Cassazione (23/12/2010) e del Tribunale Civile di Roma.(23/12/2016 – 30/6/2022) .
La D.C. ricostituita con il XIX congresso nazionale celebrato a Roma il 14 0ttobre del 2018 ,ha pertanto piena titolarità politica e giuridica e conseguente adeguata operatività e rappresentatività.
Certamente, e’ auspicabile un ampliamento della partecipazione rivolta alle forze politiche che a vario titolo provengono dalla diaspora democristiana e per quanto possibile al variegato mondo dell’associazionismo cattolico che si riconosce nei comuni valori ispiratori.
Un processo unitario si costruisce però su un comune progetto politico e attraverso un percorso democratico che coinvolga pienamente iscritti ed elettori su obiettivi legati ai problemi reali della vita comunitaria e attraverso un sostanziale rinnovamento di classe dirigente.
Siamo disponibili, come sempre, al confronto e ad iniziative basate su ipotesi costruttive e politicamente coerenti.
Siamo invece scettici a fronte di furbesche fughe in avanti per finalità mediatiche e per intese verticistiche mirate alla ricerca di spazi politici di piccolo cabotaggio a sostegno degli attuali scenari politici e parlamentari.
Renato Grassi
Segretario Nazionale D.C.