di Piero Bonello

L’economia circolare è un processo di valore che tende a creare ricchezza attraverso l’ottimizzazione delle
risorse.

Si basa su tre principi, conosciuti come 3R : reduce/recycle/reuse , in un inglese abbastanza chiaro e che
già fin dai tempi delle guerre mondiali i nostri anziani declinavano assai bene nei fatti.

Oggi il processo economico è più complesso ed in Italia è governato dalla norma UNI / TS 11820 pubblicata
nel 2022. E’ una norma volontaria e per di più sperimentale, come spiega la sigla TS , cioè uno standard
tecnico destinato a revisione entro un quinquennio dopodiché diventa norma a tutti gli effetti o viene
ritirata.

Dalla lettura del documento non possiamo aspettarci un Manuale delle Giovani Marmotte che spieghi nel
dettaglio quali iniziative siano circolari e quali così rettilinee da mandarci a sbattere contro un muro.

Tuttavia l’ utilità del documento sta nel fatto che , insieme ai principi delle TRE ERRE compaiono termini e
definizioni utili a costruire la cassetta degli attrezzi della circolarità e indicazioni precise per le
organizzazioni ( imprese, pubbliche amministrazioni, consulenti ecc) al netto di annunci magniloquenti o
truffaldini

Termini come “ impronta ecologica “oppure “ciclo di vita dei prodotti” non sono di evidente applicazione,
perché fanno parte di documenti complessi elaborati da specialisti per orientare la produzione e gli
investimenti .

La componente etica I gioca un ruolo importante per motivare scelte consapevoli, che tanto più saranno
forti e senza compromessi quanto più la visione del mondo si apre verso orizzonti trascendenti .

Il laico motivato da una visione sociale basata sul neminen laedere orienta i suoi sforzi alla costruzione di
un mondo migliore da lasciare alle nuove generazioni.

Il cristiano che vede nell’impronta ecologica il dito destro della mano di Dio si sente incentivato a
preservare il Creato in una visione spirituale del mondo

Ma la visione del mondo proiettato verso il futuro non può prescindere dall’uso dell’intelletto e
dall’educazione.

L’ economia circolare presuppone, ad esempio, la buona pratica del riuso : ma in alcuni campi come
l’informatica non sempre il riuso è possibile e produttivo : può intervenire il riciclo, anche se la catena
produttiva costa cara ed il vantaggio è molto avanti nel tempo, ma se nessuno si vuole dedicare a questa
attività perché trattare i rifiuti non fa fine il sistema si inceppa.

Soprattutto varrebbe la pena rispolverare l’educazione tecnica di quando eravamo ragazzi, che ci
permetteva di prendere confidenza con le cose e di acquisire quel minimo di manualità che ci permetteva
di conoscere le caratteristiche del legno, del metallo, dell’acqua e delle conseguenze della loro
manipolazione.

Si tratta di un investimento che produrrà frutti non immediati ma duraturi.

Piero Bonello
Author: Piero Bonello

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