Gianfranco Rotondi nel giro di pochi anni ha partorito due partiti, evocativi della Democrazia Cristiana: Rivoluzione Cristiana e Verde è popolare (in passato fece altro, ma non addentriamoci nella preistoria).

Li ha rapidamente messi in soffitta.

Nel frattempo è stato nominato deputato (perché di questo si tratta con le liste bloccate) da Berlusconi in Forza Italia e dalla Meloni in Fratelli d’Italia, non dall’auspicata rivoluzione sanfedista piuttosto che dal catto-ambientalismo.

Oggi lancia un nuovo partito: Dc con Rotondi.

C’è da ridere, non ci fosse da piangere, non per il vilipendio nei confronti della Dc, ma perchè questo signore è un deputato che dovrebbe occuparsi della nostra sicurezza, delle nostre tasse e dei nostri servizi pubblici.

A questo signore chiediamo semplicemente: con una tua firma eviteresti alla Dc vera, la nostra, di raccogliere le firme per presentarci in Regione.

Lo farai?

Avrai il coraggio di dire alla Meloni che grazie alla tua firma ritorna senza fatiche un simbolo simil-Dc, con la scritta Dc, alle regionali, magari anche col riferimento alla tua persona? (siamo abituati montanellianamente a turarci il naso, lo faremmo anche questa volta).

Tranquillo, molti candidati, tantissimi militanti e un bel gruzzolo di voti li portiamo noi, ma tu, ‘sta firma, ce la metti?

Glielo vai a dire alla Meloni che qualche voto glielo togliamo ai fratellini d’Italia con la scritta Dc e coi candidati Dc?

E lei che ti dice?

Ti caccia, come fece il Cavaliere con Fini?

Ma, no!

Non farai niente!

E noi, con fatica, andremo avanti col nostro drappo crociato, comune per comune, collegio per collegio, elezione per elezione.

Questa è la Dc seria.

Il resto è il partito di Houdinì.

Un pensiero su “Rotondi Houdinì, l’illusionismo perenne”

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