Torino è la città col record di polveri sottili, di questa forma subdola di inquinamento che tanti danni crea e tanta confusione arreca per essere fermata.

Che cosa è necessario per abbattere l’inquinamento in modo efficace?

Non il moltiplicarsi di piste ciclabili deserte lungo tutto il freddo inverno, ma un sistema efficiente di metropolitana.

In particolare, per permettere l’interscambio con l’autostrada a Beinasco è assolutamente necessario che la nuova linea 2 arrivi fin da subito a Beinasco, dove potrebbero convergere, in particolare, le auto provenienti dal pinerolese e dalla Val di Susa.

A quel punto si potrebbero prendere anche misure drastiche di limitazione del traffico automobilistico senza distruggere le attività della città di Torino.
Non si può fermare per questo la linea 2 al Politecnico.

Bisogna, costi quel che costi,  completare in tempi brevi, brevissimi l’intera linea 2 da San Mauro a Beinasco.

Inoltre vi è il problema della valorizzazione dello stabilimento di Mirafiori che, con una linea di metro in vicinanza dei suoi ingressi potrebbe essere appetibile per nuovi e vecchi investimenti.

Altrimenti resta un’area enorme senza vocazione e senza ritorno economico.

Torino, arrivata troppo tardi alla metropolitana, non perché città dell’auto, ma per l’opposizione della sinistra comunista la quale non voleva agevolare la Fiat che avrebbe goduto di una linea capace di collegare la Grandi Motori con Mirafiori (era una sorta di 4 sotterraneo), deve recuperare il tempo perduto.

Anche per evitare un declino palpabile e preoccupante.

La Dc vuole subito la linea 2 e chiede di pensare presto una linea 3 di collegamento con la prima cintura e le periferie e tra la prima cintura e le periferie.

Perchè il superamento della serie A e della serie B della città passa innanzitutto dalla qualità delle infrastrutture e dei servizi

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